Prima c’è stata la crisi finanziaria, poi la recessione e ora c’è un nuovo rischio: lo scoppio di una crisi sociale. Ne sono convinti i ministri finanziari dell’Eurozona che hanno lanciato un vero e proprio appello alle imprese: non procedete a licenziamenti massicci e prematuri. La richiesta è utilizzare tutti gli strumenti possibili per sostenere forme di disoccupazione parziale non definitiva. In Europa si prevede che nel 2009 e nel 2010 si perderanno 8 milioni e mezzo di posti di lavoro. Da qui al momento in cui la crescita economica dovrebbe tornare positiva passeranno otto-nove mesi, altri mesi dovranno passare prima che gli effetti della ripresa si riversino sul mercato del lavoro riflettendosi sull'andamento di disoccupazione e occupazione. In mezzo ci sono le elezioni europee e in qualche paese, soprattutto in settembre in Germania, c'e' pure il referendum sulla costituzione europea in Irlanda a fine anno.
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