Il messaggio della Commissione europea all'Italia é molto preciso: il governo Renzi dovrà agire in fretta passando ai fatti. La 'cadutà nella categoria dei paesi (solo tre) che devono fronteggiare squilibri macro-economici da considerare «eccessivi» implica un monito all'Italia: non c'é più tempo da perdere perché é in gioco il funzionamento non solo dell'economia nazionale, ma anche dell'intera Eurozona. Nella visione della Commissione europea, il caso italiano é rilevante da più punti di vista: perché la valutazione sulla necessità di misure per fronteggiare gli squilibri macro-economici cade nel momento in cui il nuovo governo ha indicato un percorso ravvicinato di interventi di riforma economica e la 'spending review' dovrà tradursi in atti concreti; perché esiste un problema generale di 'policy' oltre alle indicazioni già note sul debito/pil alto, sull'insufficienza della correzione strutturale nel 2014 dei conti pubblici sulla base dei programmi varati, sulla bassa crescita della produttività e del pil, sulla debole competitività esterna. Bruxelles, infatti, lancia una indicazione nuova: punta l'attenzione sul rischio che tutti questi fattori mandino in tilt l'economia italiana nel suo complesso creando di conseguenza un problema per l'intera Eurozona. Un problema di crescita generale, che ha a che fare con la stabilità complessiva dell'unione monetaria. L'Italia, questo il messaggio, é un paese troppo grande per ristagnare senza conseguenze negative per tutti i paesi partner. Il richiamo é chiarissimo: il governo Renzi deve attrezzarsi per mettere nero su bianco impegni di bilancio e di riforma a medio termine, un lavoro da fare nel giro di poche settimane. I tempi sono stretti.
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