Nel 2008 l’Antitrust europeo ha multato 34 imprese per 2,27 miliardi di euro in sette casi di cartello in settori che vanno dalle banane ai finestrini delle auto. Quest’anno le multe sono state otto per un totale di 1,24 miliardi in due casi. Il cartello è un accordo tra più produttori indipendenti di un bene o un servizio per limitare la concorrenza sul proprio mercato, con l'impegno a fissare alcuni parametri quali condizioni di vendita, livello dei prezzi, quantità prodotte, zone di distribuzione. I danni che comportano sono enormi: la Commissione europea calcola che in 18 casi fra il 2005 e il 2007 si è verificata una lievitazione dei prezzi complessiva di 7,6 miliardi (con una ‘cresta’ media del 10%). Secondo una ricerca britannica, la scoperta di un cartello scoraggia la formazione di altre cinque intese illegali.
Bruxelles è fiera di questi risultati. D’altra parte, chiunque sieda al posto di Neelie Kroes o di Josè Barroso, le norme europee vanno comunque applicate con rigore dato che la Commissione non può permettersi di essere bocciata alla Corte di Giustizia pena la sua cancellazione come istituzione affidabile dal punto di vista legale e non solo politico. Nella soddisfazione dell’Antitrust c’è un chiaro messaggio: chi froda il sistema viene punito. Il tutto condito con un’altra soddisfazione: l’attività della Dg Concorrenza sui cartelli ha costo totale annuo di poco inferiore ai 100 milioni di euro.