Ecofin, ok exit strategy ma modi e tempi non sono chiari

Ok alle 'exit strategy', ma i modi e tempi non sono affatto chiari. La conclusione dell'Ecofin è deludente anche se rientra nella logica: non si sa ancora come andrà l'economia fra un anno e mezzo per cui l'indicazione del 2011 come anno nel quale far partire la riduzione dei deficit pubblici in tutta Europa rischia di essere scritta sulla sabbia. Giusto aspettare le stime della Commissione europea (inizio dicembre) anche se è facile giurare che in quel momento ci sarà qualche ministro che dirà: non è mica certo che accadrà così e cosà. Il 2011 non è una data alla quale 'impiccarsi' almeno oggi. Non è detto che basti ai mercati che prima o poi lavoreranno sui vari rischi-paese in relazione all'indebitamento pubblico galoppante. C'è l'accordo di massima a preparare adesso i modi di riduzione del deficit, anche se poi non tutti i ministri lo dicono apertamente. Intanto ogni governo procede in ordine sparso: chi aumenta le imposte chi le riduce (magari non subito), chi fa l'uno e l'altro, chi aspetta.