A novembre la disoccupazione nell’Eurozona aveva raggiunto il tasso record dell’11,8%. In dicembre la fiducia delle imprese e dei consumatori è migliorata per il secondo mese consecutivo, +1,3 punti che si aggiungono a +1,4 punti di novembre dopo otto mesi consecutivi di caduta. I due dati non sono in contraddizione: il primo guarda al passato, il secondo al presente-futuro. In qualche misura, si intravvede un segnale di schiarita. Però, se i manager dell’industria progettano addirittura assunzioni, nessun cambiamento in tale direzione proviene dai servizi, dal commercio al dettaglio e dalle costruzioni. Pur restando sostanzialmente stabile, la fiducia dei consumatori continua a essere minata dalle preoccupazioni per la disoccupazione. Così è davvero troppo presto per vedere sicuri spiragli di luce. D’altra parte, il rapporto della Commissione europea sulla situazione sociale e dell’occupazione non consegna un quadro rassicurante in una fase in cui, segnala Bruxelles, la maggioranza dei sistemi di sicurezza sociale non riesce più a proteggere come prima della crisi i redditi delle famiglie. Dice la Commissione che potranno aversi miglioramenti sul piano economico e sul piano sociale solo con progressi più sostanziali di quelli attesi sulla capacità dell’Eurozona di risolvere in modo definitivo la crisi del debito sovrano, con maggiori investimenti nell’economia, se le banche torneranno a finanziare attività reali. Quasi un terno al Lotto.
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