Vigilanza Bce, l’Ecofin deve decidere adesso

  Mentre i ministri delle finanze sono impegnati a trovare un accordo, lungo una strada ancora in salita non piu' ripida ma pur sempre in salita, il presidente Ue Herman Van Rompuy ha cominciato la marcia indietro sulle aspettative per i risultati del vertice dei Capi di Stato e di Governo che comincia domani. Inevitabile perche' non si puo' decidere di spostare pezzi considerevoli di sovranita' nazionale al centro in un paio di mesi. Del progetto di rifondazione dell'unione economica e monetaria si continuera' a discutere e a elaborare nei prossimi mesi, ma contorni e contenuti restano per il momento sfumati. Di qui la forte pressione politica sui ministri finanziari: se stasera, ormai stanotte, non riuscissero a trovare un accordo sulle due questioni fondamentali (divisione dei poteri tra Bce e supervisori nazionali, rapporti paesi Euro e no ai vertici dell'Eba, tema sul quale stanno tenendo banco i britannici), il segnale di inconcludenza sarebbe evidente. Il fatto Š che la vigilanza bancaria Bce e' l'unico 'blocco' di costruzione della 'nuova' unione economica e monetaria, se dovesse subire dei ritardi, si aprirebbe un grande problema di credibilita' dell'Eurozona e della Ue. Gia' la vigilanza bancaria unificata rischia di essere un 'gamba' storta se non passeranno almeno il principio di armonizzazione e solidarieta' in un sistema europeo di garanzia dei depositi e regole di risoluzione delle banche con una autorita' che la finanzi. I ministri si sono impegnati a decidere in questo senso, ma accadra' in un secondo tempo, non si sa quando l'anno prossimo.