Il primo trimestre dell'anno è stato il peggiore per l'economia dell'eurozona e della Ue. Peggio anche delle attese dei mercati: -2,5% rispetto agli ultimi mesi del 2008, -4,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Tutti, dalla Commissione europea alla Bce al Fondo monetario all'Ocse confermano che la fase di crescita positiva si avvierà nel 2010, per l'esattezza nella primavera prossima. Manca quasi un anno.
Sta di fatto che il primo trimestre è il più brutto della recessione cominciata nella primavera scorsa. I previsori dicono che i successivi saranno sì brutti ma, via via, molto meno. Avremmo ormai toccato il fondo. Intanto Eurostat consegna un bollettino di guerra che non risparmia nessun paese, Italia compresa. Su scala europea è il dato più brutto dalla metà degli anni novanta. Il dato italiano, -2,4% rispetto all'ultimo trimestre 2008, -5,9% tendenziale, è il peggiore almeno dal 1980, quando comincia la serie storica dell'Istat. In Germania (-3,8% e -6,9%) e in Spagna (-1,8% e -2,9%) è il peggiore da quasi quarant'anni, nel Regno Unito da quasi trenta (-1,9% e-4,1%). Va meglio la Francia, -1,2% trimestrale, che però entra ufficialmente in recessione con due trimestri consecutivi di crescita sotto zero.
La frustata per l'Europa è doppia perchè ha anche un lato internazionale. Anche negli Stati Uniti i primi tre mesi dell'anno sono ancora di recessione piena, ma si è rivelata meno intensa di quella europea e per di più con un segno di stabilizzazione: -1,6% tra ottobre e dicembre 2008, -1,6% tra gennaio e marzo. Secondo le stime di Bruxelles gli Usa dovrebbe cominciare ad avere una crescita positiva trimestre su trimestre a luglio-settembre di quest'anno, l'eurozona e la Ue sei-nove mesi dopo.