Eurostat annuncia che nel terzo trimestre l’Eurozona è rientrata in recessione per la seconda volta in tre anni. I sindacati europei chiedono ai governi di fronteggiare la “collera sociale” contro l’austerità. L’International Institute of Finance (che rappresenta le grandi banche del mondo e ha trattato con l’Eurozona la ristrutturazione del debito greco detenuto dagli istituti di credito) afferma che adesso la Grecia ha bisogno di concentrarsi sulla crescita e di “dare meno enfasi all’austerità”. Il Fondo monetario insiste affinché i governi assumano anche l’onere della sicura sostenibilità del debito ellenico. Diverse le ipotesi possibili: cancellazione di una parte del debito, riduzione dei tassi di interessi del prestito, riacquisto di una parte del debito da parte del governo a prezzi ridotti. Queste quattro notizie in una stessa giornata danno l’esatta dimensione del punto in cui è arrivata la crisi e del tempo a disposizione per evitare il definitivo evaporarsi della fiducia accumulata sulla capacità di gestirla fino in fondo. Vedremo martedì se l’Eurogruppo si dimostrerà all’altezza della situazione.
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