Un ministero franco-tedesco a Parigi è l’ultima idea partorita dal prolifico Nicolas Sarkozy con un obiettivo: rafforzare con una decisione altamente simbolica l’asse tra i due paesi, il più forte nell’Unione europea. Finora le proposte a Berlino di coordinare le politiche industriali non ha dato grandi risultati. Sul piano delle politiche europee, però, la coppia franco-tedesca è piuttosto unita quasi su tutto, specialmente quando si tratta di lavorare ai fianchi l’Antitrust Ue per ottenere maggiore flessibilità e clemenza sui dossier nazionali bollenti (dall’industria automobilistica alle banche da salvare). Ultimamente, Sarkozy ha annunciato che sulle candidature per i vertici Ue Francia e Germania procederanno con una sola voce. Sono gesti che pesano e hanno molta importanza soprattutto in una Unione a 27 paesi in cui decidere è sempre molto complicato. C’è un rischio: sarebbe sbagliata, un vero azzardo politico, la convinzione che il proprio interesse nazionale (della coppia franco-tedesca, si intende) coincida sempre e comunque con l’interesse generale.
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