Jean Claude Juncker, premier e responsabile del Tesoro del Lussemburgo, da quasi cinque anni presidente dell’Eurogruppo si appresterebbe a essere confermato alla guida dei ministri dell’Eurozona per altri due anni e mezzo, stando a fonti molto qualificate consultate da Il Sole 24 Ore Radiocor. Se così sarà (a parte le amare considerazioni sul terzo smacco politico-diplomatico in pochi mesi subito dall’Italia che aveva candidato Giulio Tremonti, dopo aver perso la presidenza dell’Europarlamento e la carica di ‘ministro’ degli esteri europeo alla quale erano candidati rispettivamente Mario Mauro e Massimo D’Alema) è lecita una domanda: ma non è troppo? Ha senso che una carica di tal genere debba generare una situazione “monopolistica”. Verrebbe voglia di applicare al caso in questione le regole europee in materia di concorrenza: ci vorrebbe una bella procedura per “abuso di posizione dominante” a carico del Lussemburgo. Un consiglio per l’ottimo commissario spagnolo Joaquin Almunia che dagli affari economici (e quindi da partecipante all’Eurogruppo) passerà dal primo febbraio alla Concorrenza al posto dell’olandese Neelie Kroes.
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