La Commissione europea non ha fretta di chiudere l’inchiesta su chi esercita il controllo di fatto di Alitalia-Etihad. L’impressione e’ che abbia adottato la strategia dei tempi lunghi per vedere come muove i primi passi la compagnia aerea. E che non sembrano attualmente esserci grandi preoccupazioni su chi detiene il controllo: se si temesse che il controllo di fatto fosse nelle mani di Etihad la Commissione sarebbe intervenuta prima di pronunciarsi sull’acquisto da parte di Etihad del 49% della societa’ italiana o contestualmente a tale decisione. ‘La decisione antrust e’ stata presa, la proprieta’ e il controllo delle compagnie aeree e’ una procedura separata con una diversa base legale e l’inchiesta sul caso Alitalia/Etihad e’ in corso, la Commissione ha ricevuto la documentazione dalle autorita’ italiane e non e’ fissata una scadenza per la nostra analisi, non ci sono limiti di tempo legali per la conclusione’, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Radiocor il portavoce della Commissione per i trasporti Jakub Adamowicz.Lo scenario e’ il seguente: Bruxelles non avrebbe motivi per sollevare un problema sul controllo, ma vuole mantenere una sorta di ‘interventismo vigilante’ sul caso per vedere come viene gestita la nuova situazione aziendale.
La Commissione europea continua a occuparsi del caso Alitalia anche dal punto di vista degli aiuti di Stato per valutare se la partecipazione di Poste Italiane rispetta le regole. L’obiettivo e’ verificare se tale partecipazione si fondi su obiettive ragioni di mercato e non costituisca un sostegno pubblico mascherato.
Negli ultimi quattro anni la Commissione europea ha analizzato o sta analizzando una quindicina di casi relativi alla proprieta’ e al controllo di compagnie aeree sia sulla base di iniziativa propria che sulla base di ricorsi di soggetti concorrenti. Il portavoce ricorda che in passato ‘la Commissione non ha preso una decisione formale sulle inchieste non trovando infrazioni o perche’ le autorita’ che hanno dato le licenze e le compagnie aeree hanno offerto delle soluzioni di salvaguardia per preservare la proprieta’ e il controllo europeo’. Il settore del trasporto aereo e’ uno di quelli in cui si stanno ridefinendo i ‘pesi’ dei gruppi e i confini del loro ‘territorio’ operativo sul quale ci sono forti interessi di gruppi non Ue. Di qui la decisione di agire con prudenza, tenendo conto dell’evoluzione del settore e di come potra’ essere fra 10-20 anni e nello stesso tempo di tenere ‘quattro occhi aperti’ sulle pratiche aziendali. Le sole che possono indicare con certezza se a comandare sono azionisti di minoranza non europei.
Questo il contesto. Mentre indica che ‘non ci sono limiti legali per concludere un’inchiesta in corso’, la Commissione ricorda che ‘agira’ in linea con le buone pratiche amministrative’. Aprire un’inchiesta, spiega il portavoce Adamowicz, ‘non pregiudica la conclusione’ e comunque ‘sono le autorita’ nazionali impegnate in primo luogo nell’analisi e in un certo numero di casi l’analisi non e’ finita’. Nel caso di Alitalia-Etihad i contatti fra Bruxelles e Roma continuano, cosi’ come quelli tra Bruxelles e altre capitali: ‘Cio’ non e’ per ostacolare gli investimenti esteri nella Ue che hanno un buon piano di business, sappiamo che diverse compagnie europee si stanno ristrutturando e hanno bisogno di investimenti a lungo termine di tipo strategico, ciononostante occorre assicurare il rispetto delle leggi europee assicurando un terreno comune di gioco’.