Nei 'palazzi' europei si tira il fiato, anche se non si sa per quanto tempo. A Bruxelles si 'incassa' il risultato: il governo Letta sopravvive, nessuno pero' osa andare al di la' della sensazione di averla scampata. Non a caso il presidente della Commissione Barroso non ha voluto pronunciarsi sul futuro italiano. Esemplare da questo punto di vista il riferimento al pericolo di “crisi politica artificiale” nel momento in cui l’interesse centrale del paese e’ recuperare fiducia. Il presidente della Ue Van Rompuy l'ha presa piu' alla larga (non ha citato l'Italia) riferendosi pero' esplicitamente all'interdipendenza tra i paesi che fanno parte dell'unione monetaria. L'attenzione di Van Rompuy era sulle politiche economiche "materia di interesse comune", ma si sa che in questi giorni tutti gli esponenti europei hanno fatto presente il rischio che dall'instabilita' politica dell'Italia sarebbe derivato per la gestione dei conti pubblici e della politica economica. Il riferimento di Van Rompuy alla "educata indifferenza" per quanto accade in un paese, sebbene riferita ai popoli, calza a pennello per i rapporti tra gli Stati e i rispettivi governi. Fine di un'era, ha indicato Van Rompuy, quella dell'isolamento nazionale. Nel momento in cui tutto il quadro delle politiche economiche e' bene comune europeo e non un bene a disposizione solo del paese interessato, un grande paese politicamente instabile e' un fattore di instabilita' e rischi generali economici e quindi politici. Il sollievo per lo scampato pericolo non significa un calo d'attenzione sul caso italiano e di pressione sul governo per le scelte che questo dovra' compiere nei prossimi giorni: dagli impegni sul deficit pubblico a quelle di riforma economica che andranno visionati e valutati da Bruxelles prima delle decisioni.
Anzi, accadrà l'esatto contrario, l'attenzione "preventiva" diventera' ancora piu' forte. Intanto, a scanso di equivoci, il direttore generale dello European Stability Mechanism Klaus Regling informa che quanto viene detto con superficialita' negli ambienti di mercato sull'incapacita' dell'Esm di aiutare l'Italia o la Spagna non e' vero. In cassa c'e' il 90% delle capacita' di prestito, spiega a Les Echos, 450 miliardi. Parole per tamponare il piu' possibile l'effetto sfiducia.