Quando ci vuole ci vuole e questa volta è toccato a Paul Krugman rimbeccato dal quasi sempre compassato Olli Rehn, il commissario agli affari economici. Sempre in cerca di uno spiraglio dal quale far passare qualche mezza frase che strappa il sorriso, il finlandese ha fatto centro. Al convegno sull’economia che si è tenuto a Bruxelles, ha regalato al pubblico una citazione del Premio Nobel americano, fra i critici più radicali delle strategie Ue per gestire la crisi del debito sovrano.
Ha detto qualche tempo fa Krugman: “E’ interessante notare come sia stato lo stesso euro ad aver creato lo choc asimmetrico che adesso lo sta distruggendo (attraverso i flussi di capitale che genera). Non solo hanno creato qualcosa non in grado di fronteggiare gli choc, ma la creazione produce gli choc che stanno distruggendo l’euro”. Nel 1990 lo stesso Krugman scriveva, ha ricordato Rehn: “Trovo abbastanza ragionevole pensare che l’Europa è troppo grande, diversa e scarsamente integrata per beneficiare economicamente da una valuta unica. Penso anche che una valuta unica per l’Europa è una idea eccellente. L’efficienza dell’economia non è tutto. Una valuta unificata è quasi sicuramente una aggiunta necessaria all’unificazione politica dell’Europa e questo è un obiettivo più importante della perdita di flessibilità nell’aggiustamento”.
Si può immaginare la ‘difesa’ di Krugman: contestare le scelte politiche per gestire la crisi dell’Eurozona non significa automaticamente essere contro l’unione monetaria. Ciò detto, sarebbe interessante un confronto diretto: pubblico assicurato. Rehn si augura che il Premio Nobel partecipi alla prossima conferenza tra un anno. Speriamo che la crisi dell'Eurozona non duri ancora così a lungo.