Lavoro, quattro anni di progressi bruciati in meno di 12 mesi, giovani nei guai

Tra il secondo trimestre 2008 e il secondo trimestre 2009 nell’Eurozona il pil è crollato di circa il 5%, il tasso di disoccupazione è salito al 9,2%, circa due punti percentuali in più. Ciononostante, il mercato del lavoro ha reagito alla crisi meglio che in altre aree (Usa per esempio) principalmente grazie alle misure di breve termine messe in piedi dai governi per scongiurare i licenziamenti di massa. Ma è evidente che quattro anni di progressi nel calo della disoccupazione, passata dal 9,4% nel primo trimestre 2005 al 7,3%, nel quarto trimestre 2007 sono stati bruciati in meno di un anno. Il peso di quello che gli economisti con un eufemismo chiamano ‘aggiustamento’ ricade principalmente sui lavoratori con contratti flessibili, con meno esperienza, autonomi. Tra questi sono più colpiti i maschi e i più giovani (15-24 anni), tra i quali il tasso di disoccupazione è aumentato in un anno del 4,5% a circa il 20%.