L'Europa c'è e batte vari colpi, significativamente alla vigilia del G20. Con le proposte legislative per la nuova supervisione europea anti-crisi e per banche, assicurazioni e Borse, la Commissione offre una formidabile occasione a governi ed Europarlamento per dimostrare che un interesse europeo, diverso dalla semplice somma degli interessi legittimi degli stati, esiste e va tutelato. Ci sono molti equilibrismi e tortuosità nei poteri attribuiti alle nuove autorità, ma è chiara la direzione di marcia: la supervisione finanziaria non sarà più monopolio assoluto delle autorità nazionali. Le nuove autorità avranno il potere di intervenire (anche in relazione a singoli gruppi finanziari paneuropei) laddove non sono rispettate le regole europee in materia di vigilanza. Certo, nessuno avrà il potere di dire a Berlino o Londra che deve ricapitalizzare una banca sull'orlo del tracollo, ma Berlino non potrà far finta di nulla di fronte a un "warning" più o meno segreto.
Strada facendo non mancheranno ostacoli e imboscate, Londra non vuole perdere potere, il parlamento tedesco ora ha molta influenza sulle procedure legislative europee. Non è tempo di strappi "europeisti". Questo, però, non è uno strappo, è la condizione minima per essere meglio preparati all'emergere di un'altra crisi o, almeno sulla carta, ad evitarla. Importante è fare in fretta.