Avendo mantenuto i tassi di interesse a livelli storicamente bassi per troppo tempo, le banche centrali, Bce compresa, non possono essere considerate le principali responsabili del boom dei prezzi degli asset finanziari e immobiliari, ma sicuramente hanno una responsabilità nell’aver prestato troppo poca attenzione ai segnali emergenti di vulnerabilità finanziaria. E’ il Fondo monetario internazionale a dare questo giudizio arrivando a una conclusione: una reazione “forte” di politica monetaria ai segni di surriscaldamento o di formazione di ‘bolle’ del credito o dei prezzi degli asset finanziari o immobiliari può essere “utile”. Ciò vuol dire una cosa sola: per raffreddare le probabilità di una nuova crisi occorre accettare in certi periodi tassi di interesse più elevati di quanto giustificato da variabili classiche (inflazione e produzione). Ciò implica però una mezza rivoluzione nell’atteggiamento di molti governi nell’Eurozona verso la Bce: dovranno smetterla di strattonarla ogni mese per farli sempre scendere i tassi.Scarica RAPPORTO FMI
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