Era chiaro fin dall'estate che Microsoft aveva scelto la linea del negoziato cedendo alle richieste dell'Antitrust europeo per garantire agli internauti libera scelta sul browser. Bruxelles aveva preso atto dell'intenzione del gruppo americano di garantire la possibilità di installare navigatori concorrenti di Internet Explorer (di cui è dotato il 90% dei pc) come Firefox, Chrome, Opera, Safari. Cinque mesi dopo la decisione: gli impegni di Microsoft diventano legalmente vincolanti. Nessuno oggi ha pronunciato il termine 'storicò, ma certo si tratta di una svolta importante perchè sta per chiudersi un contenzioso durato diversi anni contrassegnato da polemiche, colpi di scena e soprattutto da salatissime multe a carico di Microsoft, via via accumulate fino a raggiungere l'astronomica cifra di 1,676 miliardi di euro dopo anni di battaglie legali. Nel marzo 2004 Bruxelles concluse che Microsoft aveva abusato della propria posizione dominante nel mercato dei sistemi per pc legando il lettore Windows Media a Windows. Di qui l'ordine di commercializzare una versione di Windows spurgata da Media Player. Anche questa volta, Microsoft rischiava una multa che in teoria avrebbe potuto arrivare al 10% del valore degli affari annuali (58,44 miliardi di euro nell'ultimo esercizio). In giugno Microsoft aveva proposto di vendere Windows 7 in Europa senza Internet Explorer, ma la reazione sia dell'Antitrust sia dei concorrenti era stata molto fredda. Da allora il gruppo di Redmond ha affrettato il passo ponendo sul tavolo una serie di impegni più radicali. Ora il passo è stato compiuto, i rimedi sui quali Microsoft si è impegnata convincono la commissaria all'Antitrust Neelie Kroes, giustamente al settimo cielo perchè chiude in bellezza il suo quinquennato (si trasferirà alle telecomunicazioni, settore nel quale in tutti i paesi prosperano gli operatori dominanti). Kroes promette una vigilanza accuratissima e non sarà certo il suo successore, lo spagnolo Joaquin Almunia, ad allentarla. In ogni caso, ecco perchè il dossier Microsoft è ancora aperto, resta in piedi l'inchiesta antitrust sulle informazioni tecniche fornite ai concorrenti per una serie di prodotti tra cui Suite Office, che contiene il software per il trattamento dei testi Word ed Excel. È la cosiddetta 'interoperabilità': anche su questo Microsoft ha assunto alcuni nuovi impegni che ora Bruxelles dovrà valutare. Non è ancora detta la parola fine al braccio di ferro tra l'Antitrust europeo e Microsoft, anche se la fine è nell'aria.