Non è alle porte la sentenza della Corte di Giustizia europea sulla legittimita’ delle operazioni di acquisto di titoli pubblici sul mercato secondario da parte della Bce: in media la Corte di Lussemburgo impiega 15,7 mesi per chiudere un dossier. E’ molto probabile però che, nel frattempo, qualche effetto politico la decisione della Corte costituzionale tedesca di rinviare il caso a Lussemburgo lo avrà. Il primo è che metterà sul chi vive i vertici della Banca centrale europea: da quasi un anno e mezzo tutti hanno fatto affidamento su tale ciambella di salvataggio agitata come un ‘bazooka’ da Mario Draghi, d’ora in poi prima di usare l’arma ci si penserà non una ma dieci volte con il rischio di creare un nuovo elemento di incertezza sulla gestione pubblica di crisi simili a quella adesso alle spalle. Il secondo probabile effetto politico è il rafforzamento dell’inclinazione anti-europea di differenti colori e intensità, di cui si teme l’esplosione elettorale.
La cosa certa è che elementi portanti, veri pilastri della risposta anti-crisi delle istituzioni Eurozona, dalla Bce alla Troika (che e’ una semi-istituzione di fatto), sono via via scrutinati dalle Corti sia nazionali che europea e cio’ non avviene solo ex post, ma per l’ironia della storia anche ex ante. Infatti, le ‘Outright monetary transactions’, acquisto non automatico da parte della Bce di bond sovrani di uno Stato che concorda con Eurogruppo e Esm le condizioni di un intervento di assistenza, sono uno strumento mai usato, ma solo minacciato. Non solo: le misure anti-crisi vengono scrutinate, giustamente, anche in corso d’opera. Come è accaduto nel caso del Portogallo: la Corte costituzionale ha bocciato una prima volta quattro misure della finanziaria 2013 decise dal governo dopo un faticoso negoziato con la Troika. Misure durissime: taglio della quattordicesima mensilità per i dipendenti pubblici; riduzione delle pensioni sempre nel pubblico impiego; tagli ai sussidi di disoccupazione e aii congedi per malattia. Tanto che a rivolgersi alla Corte era stato il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Poi la Corte ha bocciato la riforma del pubblico impiego che rendeva possibili i licenziamenti: ne erano state considerate illegittime le modalita’, non il principio in se’).
La procedura che seguirà la Corte di Giustizia Ue e’ quella ordinaria: c’e’ la fase scritta (il lavoro sui documenti), ci saranno le udienze con le parti coinvolte, poi le conclusioni dell’Avvocato generale alle quali si dovrà prestare la massima attenzione dato che di solito anticipano le sentenze finali. Peserà l’inclinazione negativa del giudizio della Corte di Karlrsuhe? Peseranno certamente le argomentazioni trattandosi di materia assai controversa. In ogni caso, la Corte tedesca ritiene che ci siano motivi per concludere che il piano Omt eccede i limiti del mandato di politica monetaria della Bce sconfinando nel finanziamento monetario degli Stati, ma non esclude che possa esserci una interpretazione restrittiva da ritenere legittima.
Delle operazioni monetarie definitive Bce si era occupato il Tribunale Ue, che a fine dicembre aveva dichiarato “irricevibile” un ricorso di oltre cinquemila cittadini tedeschi. I ricorrenti non erano legittimati a rivolgersi ai giudici non essendo “direttamente interessati dalle misure controverse della Bce, poiché queste azioni necessitavano in ogni caso misure di esecuzione per potere influenzare la loro posizione”. I ‘cinquemila’ ortodossi in politiche europee sostenevano che l'acquisto di titoli di stato da parte delle banche centrali nazionali degli Stati membri e della Bce avrebbe portato a turbolenze sui mercati finanziari, danneggiato la stabilita’ dei prezzi e ridotto il valore del loro patrimonio.
Sotto tiro era andato anche l’Esm, Meccanismo europeo di stabilita’, cioe’ il Fondo salva-stati dell’Eurozona. Chiamata in causa dalla Corte d’Irlanda in seguito al caso intentato da un parlamentare irlandese secondo il quale la modifica del Trattato di funzionamento della Ue sarebbe stata illegittima perche’ modifica le competenze dell’Unione, la Corte aveva salvato il ‘salvatore’. Tra le tante motivazioni a favore della legittimità dell’Esm, quella per cui gli Stati membri sono competenti a concludere tra loro un accordo che istituisce un meccanismo di stabilita’ come il trattato Esm a condizione sia rispettato il diritto dell’Unione. L’Esm non ha per oggetto il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, bensi’ rappresenta semplicemente un meccanismo di finanziamento subordinato a condizioni rigorose. Che del coordinamento tra Stati sia “figlio” non ha alcun rilievo.