Una giusta decisione arrivata tardi, ma arrivata. Finalmente i capi di stato e di governo Ue hanno smesso di tentennare e, di fronte al pericoloso incalzare dei mercati, hanno deciso che nella seconda meta' di luglio i risultati degli stress test 'sistemici' sugli oltre venti maggiori gruppi bancari europei saranno pubblicati. Gli Stati Uniti lo chiedeva dall'anno scorso, ma la Ue aveva risposto picche pensando che ci sarebbero stati ampi margini per riassorbire perdite reali e perdite di fiducia. Certo oggi la loro capitalizzazione e' migliore di un anno fa (l'anno scorso gli stress test erano stati positivi) e proprio per questo la decisione arriva adesso. Tutti sono d'accordo, alla fine anche Berlino si e' piegata all'evidenza che non funziona piu' la cortina di segreto (per qualcuno di omerta') sul reale stato di salute delle banche che hanno dimensione sistemica. Se si pensa che tra meno di un anno decollera' il sistema europeo di sorveglianza finanziaria si puo' avere un'idea dell'importanza delle trasformazioni in corso. I governi sono sicuri che la pubblicazione dell'esito degli stress test non comportera' rischi per nessuno, anzi, avra' una funzione anti-rischio, trasparenza contro sfiducia e' la parola d'ordine. E se qualcosa non andasse liscio la Commissione europea non a caso oggi ha ricordato di essere pronta a usare tutti gli strumenti che la situazione richiede. Come dire, se c'e' necessita' di sostenere qualcuno le regole di concorrenza lo permettono come si e' abbondantemente visto negli ultimi due anni.
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