La sterzata tedesca e i rischi della fuga in solitaria

La decisione tedesca sulle vendite allo scoperto ha spiazzato tutti, ma in fondo era nell'aria da qualche tempo. Fa parte della sterzata che Angela Merkel ha deciso di dare ai mercati stringendo tutte le maglie possibili per contrastarne l'estrema volatilità, frenare le forme speculative più rischiose per la stabilità finanziaria, evitare che a un certo punto diventi inevitabile la ristrutturazione del debito greco. Che la coalizione di governo sia sotto la pressione dell'opinione pubblica è evidente: deve ottenere dai parlamentari il via libera al pacchetto Eurozona a sostegno della moneta unica e se non l'ottenesse allora sì che sarebbero guai seri per tutti. Ma dietro la mossa unilaterale sui mercati c'è anche la convinzione che in Europa si sta perdendo tempo mentre le barricate si stanno sgretolando. E che sarà difficile assicurare un ritorno alla normalità nella finanza con il consenso di tutti (in Europa del Regno Unito, a livello globale degli Usa). Agire da soli ha un solo pregio se la decisione è giustificata: costringe gli altri all'inseguimento, a darsi una mossa. Ma ha anche  molti difetti, il primo dei quali è rafforzare la convinzione che l'Europa è in stato confusionale. Certo siamo passati da un estremo all'altro: la Germania,  Infatti, è il paese che più ha rallentato le decisioni in Europa nel corso della crisi facendo perdere anche un sacco di soldi a tutti. Ora siamo alle fughe in solitaria.