Atene, tra sei giorni nuova lista misure dettagliate, è emergenza liquidità

Domani, mercoledì 25, si riunirà probabilmente per teleconferenza l’Eurozone Working Group, l’organismo che prepara le riunioni dell’Eurogruppo. Stando a indiscrezioni pubblicate sulla stampa ellenica, i tecnici dei ministri finanziari dovrebbero fare il punto sull’andamento delle discussioni in corso ad Atene fra i rappresentanti delle tre istituzioni riunite nel ‘Brussels Group’ (Commissione, Bce e Fmi) e, visto che la missione tecnica nella capitale greca non ha ancora molto in mano, discutere la richiesta di Tsipras di riottenere la dall’European Financial Stability Facility (Efsf) la disponibilità di 1,2 miliardi. Sta diventando sempre più complicato per il governo greco destreggiarsi fra richieste ritenute troppo onerose (anche politicamente) dei creditori e la tagliola dei ripaga menti e delle spese correnti. Ormai è acclarato che la Grecia senza aiuto non sarà in grado di gestire il mese di aprile per il quale si ritiene le casse del Tesoro abbiano un buco di circa 2 miliardi. Dal governo oggi è arrivata una indicazione di calendario: la nuova lista dettagliata delle riforme e delle misure economiche sarà presentata lunedì all’Eurogruppo. Ma i ministri si riuniranno solo se ci sarà un giudizio positivo di Commissione, Bce e Fmi. La questione sul tavolo dell’Eurozone Working Group riguarda la partita del sostegno finanziario alle banche.

Stando all’accordo tra i ministri finanziari del 20 febbraio scorso (sostanzialmente disatteso dalla Grecia e che costituisce la base di riferimento delle discussioni in corso in questi giorni) il fondo greco per la stabilità finanziaria (Hellenic Financial Stability Fund) restituisce le risorse non utilizzate per le ricapitalizzazioni. Ha usato solo 40 miliardi dei 49,7 miliardi ottenuti, ma invece di restituire 9,7 miliardi ne ha restituiti 10,9 miliardi corrispondenti al valore preciso dei titoli Efsf detenuti. Di qui la richiesta greca di procedere a un saldo di equivalenza, di riottenere cioè 1,2 miliardi. Il quotidiano Kathimerini riporta che fonti europee anonime giudicano improbabile il semaforo verde dell’Eurogruppo in mancanza di impegni sulla lista di misure economiche dettagliate annunciata per lunedì prossimo che, secondo alcuni, si articolerebbe in 7 punti fondamentali.

Oggi la Commissione europea non ha voluto fornire indicazioni sullo stato delle discussioni in corso sia a Bruxelles che ad Atene insistendo sul fatto che la titolarità della lista delle riforme (cioè la responsabilità politica e tecnica) è delle autorità elleniche Le scadenze finanziarie di aprile sono pesanti: ripagamento al Fmi di 450 milioni il 9, 1,4 miliardi di rinnovo di bond in scadenza il 14. L’incontro a Berlino Tsipras-Merkel ha sicuramente allentato la tensione e sgombrato il campo dalla rivendicazione del pagamento dei danni provocati dall’occupazione nazista,  ma le differenze non sembrano affatto essere sfumate. Anzi, il contrario. Tra i punti di maggiore frizione ci sono le privatizzazioni, le pensioni, il fisco (sia per gli aspetti del contrasto dell’evasione e dell’allargamento della platea dei contribuenti sia dal lato dell’Iva). La cancelliera tedesca ha spiegato la settimana scorsa che il governo greco può ovviamente cambiare delle misure concordate precedentemente con la Troika purché il risultato in termini di bilancio e di impatto economico non cambi.

Sulle privatizzazioni l’Eurogruppo ritiene inevitabili delle novità, perché costituiscono un asset fondamentale per il disindebitamento statale (4 miliardi di entrate erano previste quest’anno).  La posizione di Tsipras non è cambiata: iniziale stop alle privatizzazioni da avviare, stop a quelle già avviate.